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Training autogeno
Più di una semplice tecnica di rilassamento
Uno strumento scientificamente validato
Il metodo
Agli inizi del 900', un medico tedesco di nome I.H. Schultz diede origine, sulla base di precedenti studi sull'ipnosi, ad una tecnica di "autodistensione da concentrazione psichica" basata su una serie di esercizi che comportava una modificazione reale nell'organismo della persona.
Gli esercizi
I 7 esercizi che compongono il Training Autogeno
L'esercizio della calma
L'esperienza della calma avvia il training e ha l'obiettivo di creare una condizione di quiete predisponente l'allenamento. In questa fase è utile assumere un atteggiamento introspettivo "guardando" cosa accade nelle diverse parti del corpo.
Esercizio della pesantezza
L'esercizio in questione ha lo scopo di produrre una sensazione di pesantezza. Si raggiunge invitando la persona ad utilizzare uno stimolo immaginativo per sperimentare tale effetto, il quale fisiologicamente rappresenta la distensione muscolare.
Esercizio del calore
Altro non è che l'invito a rappresentarsi il calore. L'esercizio garantisce un aumentato afflusso di sangue nelle estremità e quindi un aumento della temperatura nelle zone coinvolte. Il calore, simbolo di accoglienza e affetto, ha inoltre un effetto calmante.
Esercizio del cuore
Con questo esercizio ci mettiamo in contatto con i battiti del nostro cuore, ma non con l'intento di controllarlo quanto di prenderne atto e di ascoltarne il ritmo. Tutto ciò non solo ha un effetto calmante, ma migliora la naturalità dei suoi movimenti.
Esercizio del respiro
Come nell'esercizio precedente, l'intento è quello di prendere consapevolezza (senza controllare) il ritmo respiratorio, simbolo di ciclicità e relazione con l'esterno. Lo scopo è garantire una respirazione spontanea, lontana da aspetti psicologici possibilmente interferenti.
Esercizio del plesso solare
Il plesso solare rappresenta quella parte del sistema neurovegetativo situato al di sotto del diaframma, tra l'ombelico e lo stomaco. Immaginare che il calore si espanda in questa regione profondamente "affettiva" produce un effetto calmante a livello centrale.
Esercizio della fronte fresca
Il benessere è spesso associato a una sensazione di freschezza. In questo esercizio si mira ad una vasocostrizione periferica immaginando una piacevole (e mai eccessiva) sensazione di freschezza in fronte. Simbolicamente rappresenta lucidità e capacità di mantenere un sano distacco emotivo.
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FAQ
Domande frequenti per chi si imbatte nel training autogeno
Ci sono controindicazioni?
Si: la presenza di particolari problematiche psicologiche, neurologiche (epilessia) o cardiache (bradicardia) può compromettere l'applicazione di uno o più esercizi.
Soffro di alcune patologie, posso comunque farlo?
Dipende: a parte alcune patologie sopra citate, la tecnica in sé non ha controindicazioni, tuttavia un'attenta disamina della situazione nei suoi aspetti qualitativi e quantitativi è necessaria e propedeutica per poter procedere in sicurezza nell'applicazione
Quando posso iniziare a vedere gli effetti?
I benefici sono variabili da persona a persona e dipendono dalla situazione personale. Generalmente la sperimentazione di una condizione di quiete piacevole non tarda molto ad arrivare.
Come si svolgono gli esercizi?
Gli esercizi si apprendono gradualmente, uno alla volta. Si richiede un ambiente tranquillo, non troppo illuminato e indumenti comodi.
Quanto durano gli esercizi?
Non esiste una durata "standard". Generalmente gli esercizi assorbono una manciata di minuti in diversi momenti della giornata (almeno all'inizio). Con il procedere dell'allenamento il tempo necessario per ottenere gli effetti si riduce e la persona imparerà il metodo migliore per sè.
Quanto ci vuole per imparare la tecnica?
I primi due esercizi detti "fondamentali" richiedono un periodo di almeno 2 settimane di allenamento, gli altri possono goderne di una. Non bisogna avere fretta, l'importante è la costanza.